sabato 17 settembre 2011

una vetta perduta


mi dispiace di non aver avuto tempo prima di fare questo post, ma ci tengo comunque a scriverlo.
come avrete sentito in televisione, martedì 13 settembre è morto un personaggio veramente importante. si tratta di Walter Bonatti, che oltre a essere IL più grande alpinista di tutti i tempi è anche il mio indiscusso mito, come pure il mito di quasi tutte le persone che amano sinceramente la montagna.
vorrei avere la possibilità di dirvi in breve chi era questo grande uomo, o per lo meno la percezione che mi ha dato di sé attraverso le parole dei suoi libri.

Walter Bonatti non era solo un alpinista esperto ed estremo, non era solamente una persona dotata di un fisico eccezionale e di una mente fresca, era soprattutto un uomo dotato di grande onestà e lealtà.
la storia la conoscono tutti, ormai, ma non smette di suonare agghiacciante e profondamente ingiusta. Durante la spedizione italiana che permise la prima ascesa al K2, Bonatti fu costretto a bivaccare all'aperto, al buio, nella neve, a 8000 metri di altezza, senza alcuna protezione se non i propri vestiti, dopo aver portato un carico di oltre 20 chili (e cioè le bombole di ossigeno che sarebbero servite a Lacedelli e Compagnoni per raggiungere la vetta), alla temperatura di -40 gradi. Bonatti sopravvisse ma non raggiunse mai la cima, ordine del capo spedizione A.Desio. Bonatti NON doveva raggiungere la vetta. o i suoi "seguaci" o nessuno.
successivamente quest'uomo straordinario conquistò numerose vette e compì imprese leggendarie, utilizzando i mezzi della generazione precedente (quella di Cassin se vogliamo), rifiutando gli strumenti che gli venivano forniti dal progresso tecnologico.
ma la figura di Bonatti fu continuamente infamata, con l'accusa di aver tentato di sabotare la spedizione sul K2, e di aver tentato di raggiungere la vetta lasciando indietro gli altri. un presuntuoso dunque.
per 50 anni fu accusato di essere un bugiardo. 53 anni prima che il CAI si decidesse ad arrendersi e ammettere che la versione di Bonatti era l'unica plausibile, mentre quella dei compagni faceva acqua da tutte le parti (e se la portarono fin nella tomba).




















Bonatti era un uomo troppo onesto, troppo trasparente e leale per vivere oltre il dovuto nell'ambiente della montagna di quegli anni.

Quindi ecco chi è morto, è morto un uomo tormentato, fino agli ultimi anni della sua vita, è morto un uomo libero, senza catene, senza limiti (parole sue il famoso «Come artefice di me stesso sono l’unico dio che conosco, il dio di me stesso»), è morto un uomo straordinario, è morto un uomo buono. una vera VETTA UMANA.

vorrei concludere con la frase che l'alpinista statunitense Steve House ha scritto anni fa sulla ruota del suo camper: "BONATTI IS GOD". beh, per me lo è davvero, che dite?

lunedì 12 settembre 2011

la mia seconda volta...(e non si tratta della parola con la s)

heilà ragazzuole!
come procede? io sono oramai risprofondata nella routine quotidiana che mi vede a casa...da oggi si ricomincia lo studio in vista dell'esame di ECONOMIA-PORTAMI-VIA del 20 settembre...e la cosa se posso dirlo non mi entusiasma ^_^

ad ogni modo rieccoci qui, a ricominciare un nuovo anno, pieni di aspettative e dubbi e domande...divisi tra la bellissima ed emozionante estate appena trascorsa e l'eccitazione per il periodo scolastico/universitario/lavorativo che si avvicina a passi veloci. tranquille, tutti si sentono così. questo è il momento dei cambiamenti, dei nuovi obiettivi, dell'impegno in cose nuove e la creazione di progetti! a questo proposito ho un annuncio da fare: io e una delle mie coinquiline, entrambe delle vere e proprie ancore che colano a picco a ogni contatto con quel liquido detto acqua, abbiamo preso la solenne decisione di IMPARARE A NUOTARE
ebbene sì, frequenteremo un corso due volte a settimana per la durata di un mese e mezzo, affrontando la più viscerale e radicata delle nostre paure.
fatemi un grande in bocca al lupo!!

il titolo del post comunque non si riferiva a questo, ma all'henné!! ^___^ ebbene sì, l'ho rifatto e ne è uscita un'esperienza molto più che positiva (e dovreste vedere che capelli!! ha intensificato i miei riflessi rossi e riportato il mio colore al cioccolato che dovrebbe essere, in più sono morbidissimi e lucentissimi!!!). PROMOSSO A PIENI VOTI!!!

domenica 4 settembre 2011

la coppia zombie


o ragazze, so che non risquoterò molto successo con questo post, perché tante ragazze sono fidanzate, anzi aspettate, sono felicemente fidanzate, non lascerebbero mai il loro moroso eccetera eccetera eccetera....ma ne siamo davvero sicure poi che abbiamo bisogno di un uomo per vivere?

mi capita di osservare le mie amiche - non quelle dell'università perché quelle, per una qualche oscura ragione, sono tutte single - oppure di fare caso a come si comportano delle coppie che incontro o che mi presentano e devo dire che mi lasciano sempre più perplessa.

io vedo degli zombie che camminano per la strada. confuse? ora vi spiego.

malgrado la mia scarsa esperienza in relazioni durature (parlo di relazioni che vanno oltre l'anno o - orrore degli orrori! - oltre i due ^___^), e anche la voglia che avrei di averne una, spesso mi dico che è meglio - per citare i proverbi di nonne e mamme - meglio soli che male accompagnati. 
non so, ho come la sensazione che al giorno d'oggi tante persone stanno insieme perché non sanno cos'altro fare. non me ne vogliate a male ragazze fidanzate, perché so che ci sono anche tante coppie felici e che vivono bene e sono contenta per loro, ma devo dire che la maggior parte di quelle che vedo in giro sono, come dire, "coppie ovvie". capito? coppie scontate, coppie che stanno insieme perché è quello che ci si aspetta da loro...stanno insieme più perché hanno paura di stare da soli che per stare con la persona che amano...stanno insieme per interesse, concedetemelo.

ok, ora penserete che parlo così perché sono un'acida zitella invidiosa, ma vi assicuro che non è così.

ma insomma, vedo coppie che non scherzano, che non ridono, che non giocano tra di loro come dovrebbe essere. ragazze. bisogna divertirsi col proprio fidanzato, ok? è importante la complicità tra due persone, il parlare di tutto, ma anche sapersi prendere in giro! insomma, tutti questi ragazzi che camminano con a fianco queste donne tutte uguali, tutte truccate perfette, coi capelli perfetti e vestite perfette e con UN MUSO PERFETTO...e insomma mi sento un po' triste per loro ^____^
insomma io adoro quelle ragazze e quei ragazzi che quando stanno insieme ridono un sacco, sono gioiosi e giocosi! così dovrebbe essere, e non che tutto il tempo lo si passa a guardarsi sospettosi l'un con l'altro, accusandosi in continuazione di tradimento e arrabbiandosi per le più piccole cose, no?

vedo ragazzi che si pongono sempre il solito dilemma se uscire con la propria donna o con gli amici, oppure vedo tutte queste DONNE BACCHETTONE...ma insomma ragazze!!
sì può sapere che succede? alla donna deve piacere stare con gli amici del suo uomo e l'uomo deve poter avere la sua libertà! bisogna andarsi incontro e farsi piacere quello che piace all'altro, perché fa parte di lui e se glielo portate via, prima o poi andrà a finire male perché si sentirà in gabbia.

oppure vedo tutti questi ragazzi iperprotettivi, ipergelosi, ipertutto che devono sempre sapere dove si trova la loro morosa, devono sempre controllarla in ogni momento, sapere con chi è, dove va, quando e non la lasciano andare nemmeno una settimana in vacanza coi suoi perché non possono vivere nemmeno un giorno senza vederla.

ma ragazze...aiuto, vero? a me sembra tutto un po' malato...mi sembra che tante persone si cerchino le liti perché si annoiano, perché in realtà non sanno cosa fare insieme, non sanno di cos'altro parlare perché quando non si vedono stanno tutto il tempo attaccati al telefono a chiedersi cosa stanno facendo...ma quando si ritrovano di cosa parlano???

cioè, ragazze, IO ESPLODEREI.

giovedì 1 settembre 2011

il teorema della guida pessima

E per il secondo e ultimo capitolo delle mie avventure alpine ecco qui a voi "IL TEOREMA DELLA GUIDA PESSIMA":

Altro topic interessante di queste vacanze è stata la GUIDA. Ok intendiamoci, io mi ritengo brava a guidare. Forse nelle manovre sono un po’ distratta e a volte vado un po’ in tilt, ma solo se mi trovo su pendii scoscesi, se non ho abbastanza spazio in cui girarmi o se non conosco bene l’ingombro dell’autoveicolo. E lo ammetto, la retromarcia è il mio punto debole. Strano dal momento che mio padre mi ha più volte ripetuto che è più semplice fare andare l’auto dove si vuole se si va in retro.
Mah.  
La cosa non mi ha mai convinta particolarmente e ne sono sempre meno certa. La scorsa pasqua qui in montagna udite udite sono riuscita a auto-privarmi di uno specchietto troncandolo via con l’aiuto di un palo della luce, perché stavo facendo la retro in un parcheggio che avrà avuto come minimo il 40% di pendenza. Era la prima volta che facevo male alla macchina. Bu bu bu.
Comunque non è che sono io l’imbranata nelle manovre, ma sono altresì convinta che esistano un certo numero di persone con le quali ci si trova a proprio agio a guidare, per il semplice fatto che si fidano di te, non ti danno continui consigli, non si mettono a darti il via o lo stop agli incroci e non si mettono a fare una ginnastica improponibile sul sedile del passeggero schiacciando un freno immaginario e facendo un salto di mezzo metro ogni qual volta ci si appropinqua ad una curva. Esistono invece una altro qual certo numero di persone (la maggior parte in effetti), che mettono in dubbio di continuo le tue capacità di guida e di giudizio, quando invece la cosa più “safe” da fare in auto è zipparsi le labbra quando non si maneggia lo sterzo.
Quello che sto cercando di dirvi è: chi viaggia in macchina con noi influenza la nostra capacità di guidare. Io per esempio guido molto meglio da sola, non tanto perché non sento la responsabilità dei passeggeri, quanto perché non mi sento sotto un continuo esame e non c’è nessuno a mettermi ansia dicendomi che vado troppo veloce o troppo piano. Se solo potessi mettermi i tappi nelle orecchie quando mia madre capita in macchina con me. Ma no, devo stare lì ad ascoltarla, perché i più anziani sono saggi e hanno sempre ragione. Beh almeno mi va meglio che a mio cugino F. Ecco, lui è riuscito a sviluppare uno stoico e ammirevole autocontrollo mentre guida con vicino mia zia G, che non riesce a stare zitta un minuto in auto, tranne quando c’è mio padre al volante. Allora si tappa la bocca. Vorrei saper incutere terrore negli altri come fa lui. ^^
Insomma vi starete chiedendo cosa mi ha fatto arrivare a elaborare un teorema così complicato. Ebbene, in questi giorni sono l’unico mezzo di trasporto dei miei nonni. Wow. Il binomio strade di montagna-anziani nel veicolo non aiuta per nulla. Tutto bene comunque, tranne che oggi mentre facevo manovra stavo per dare una “culata” ad un’auto parcheggiata di sbieco dietro di me. E dire che ho controllato lo specchietto retrovisore più volte. Consiglio? Non compratevi mai una macchina grigia. Troppo camaleontica.

Ragazze!! non saremo mica così pessime vero???