mi dispiace di non aver avuto tempo prima di fare questo post, ma ci tengo comunque a scriverlo.
come avrete sentito in televisione, martedì 13 settembre è morto un personaggio veramente importante. si tratta di Walter Bonatti, che oltre a essere IL più grande alpinista di tutti i tempi è anche il mio indiscusso mito, come pure il mito di quasi tutte le persone che amano sinceramente la montagna.
vorrei avere la possibilità di dirvi in breve chi era questo grande uomo, o per lo meno la percezione che mi ha dato di sé attraverso le parole dei suoi libri.
Walter Bonatti non era solo un alpinista esperto ed estremo, non era solamente una persona dotata di un fisico eccezionale e di una mente fresca, era soprattutto un uomo dotato di grande onestà e lealtà.
la storia la conoscono tutti, ormai, ma non smette di suonare agghiacciante e profondamente ingiusta. Durante la spedizione italiana che permise la prima ascesa al K2, Bonatti fu costretto a bivaccare all'aperto, al buio, nella neve, a 8000 metri di altezza, senza alcuna protezione se non i propri vestiti, dopo aver portato un carico di oltre 20 chili (e cioè le bombole di ossigeno che sarebbero servite a Lacedelli e Compagnoni per raggiungere la vetta), alla temperatura di -40 gradi. Bonatti sopravvisse ma non raggiunse mai la cima, ordine del capo spedizione A.Desio. Bonatti NON doveva raggiungere la vetta. o i suoi "seguaci" o nessuno.
successivamente quest'uomo straordinario conquistò numerose vette e compì imprese leggendarie, utilizzando i mezzi della generazione precedente (quella di Cassin se vogliamo), rifiutando gli strumenti che gli venivano forniti dal progresso tecnologico.
ma la figura di Bonatti fu continuamente infamata, con l'accusa di aver tentato di sabotare la spedizione sul K2, e di aver tentato di raggiungere la vetta lasciando indietro gli altri. un presuntuoso dunque.
per 50 anni fu accusato di essere un bugiardo. 53 anni prima che il CAI si decidesse ad arrendersi e ammettere che la versione di Bonatti era l'unica plausibile, mentre quella dei compagni faceva acqua da tutte le parti (e se la portarono fin nella tomba).
Bonatti era un uomo troppo onesto, troppo trasparente e leale per vivere oltre il dovuto nell'ambiente della montagna di quegli anni.
Quindi ecco chi è morto, è morto un uomo tormentato, fino agli ultimi anni della sua vita, è morto un uomo libero, senza catene, senza limiti (parole sue il famoso «Come artefice di me stesso sono l’unico dio che conosco, il dio di me stesso»), è morto un uomo straordinario, è morto un uomo buono. una vera VETTA UMANA.
vorrei concludere con la frase che l'alpinista statunitense Steve House ha scritto anni fa sulla ruota del suo camper: "BONATTI IS GOD". beh, per me lo è davvero, che dite?